05/07/2017 - Articoli, Notizie
Giornata Mondiale degli Oceani: le sette proposte del WWF
In occasione della giornata mondiale dei mari e degli oceani, l’ONU ha organizzato a New York la prima conferenza dedicata esclusivamente al tema dei mari. Il WWF ha proposto sette priorità da perseguire per invertire il processo di decadimento degli oceani.
Lo scorso 8 Giugno, in occasione della giornata mondiale dei mari e degli oceani, l’ONU ha organizzato a New York la prima conferenza dedicata esclusivamente al tema dei mari e degli oceani per tentare di definire delle azioni concrete comuni. Per sottolineare l'importanza che i mari e gli oceani ricoprono all'interno dell'ecosistema terrestre le Nazioni Unite hanno deciso di chiamare la conferenza “I nostri oceani, il nostro futuro”. Le distese di acqua salata ricoprono infatti il 71% della superficie del nostro pianeta, forniscono circa il 50% dell’ossigeno che respiriamo, assorbono approssimativamente il 26% dell’anidride carbonica generata dalle attività umane, sono fonte di cibo e sostanze nutritive e sono fondamentali nel controllo del clima.
Durante la conferenza sono intervenuti alcuni esponenti delle maggiori ONG mondiali come il WWF per esempio, che attraverso le parole del capo delegazione, John Tanzer ha chiesto uno sforzo senza precedenti per raggiungere l'obiettivo concreto di sviluppo sostenibile degli oceani. Secondo il WWF le priorità da perseguire per invertire il rapido processo di decadimento dei sistemi oceanici sono sette:
- Proteggere gli habitat cruciali per la pesca, le risorse turistiche locali e tutela delle coste per sostenere le comunità locali attraverso misure efficaci di gestione, con l'obiettivo di conservare almeno il 30% delle mangrovie, delle barriere coralline, delle praterie di posidonie e tutti gli ecosistemi chiave.
- Ridurre urgentemente le emissioni di carbonio per ridurre l'assalto dai cambiamenti climatici sulle barriere coralline, le mangrovie, l'Artico e l'Antartide e altri ecosistemi vulnerabili.
- Eliminare i metodi di pesca distruttivi, tra cui le reti a strascico in zone vulnerabili, e garantire che il bycatch di specie a rischio sia ridotto in modo significativo e contribuire alla reale sostenibilità nella pesca, anche nelle piccole realtà di pesca.
- Adottare un accordo globale efficace per eliminare i sussidi perversi alla pesca.
- Accelerare i negoziati di un accordo giuridicamente vincolante per la biodiversità degli alti mari per consentire una gestione integrata dell'oceano in settori fuori dalla giurisdizione nazionale.
- Adottare e implementare principi e linee guida di sostenibilità per gli investimenti pubblici e privati nell'economia blu.
- Ridurre la produzione e l'uso di materie plastiche e micro-plastiche e attivare il riciclo e la gestione dei rifiuti.
"Sebbene ci siano stati progressi importanti nell'estensione dei livelli di protezione dell'oceano - ha dichiarato John Tanzer, capo delegazione durante la conferenza e autore di un interessante articolo per la CNN dal titolo 'Make or break moment for the oceans' - e nell'affrontare la pesca eccessiva, come due delle priorità fondamentali per l'azione globale, è evidente che questo non basta. È molto importante che i governi rafforzino e accelerino le azioni indicate. Dobbiamo invertire il veloce processo di degrado degli oceani per garantire le risorse alimentari, i mezzi di sussistenza, le opportunità economiche sostenibili e il miglioramento del benessere per centinaia di milioni di persone. Inoltre, i leader devono sostenere e promuovere l'uguaglianza di genere riconoscendo in modo particolare il ruolo delle donne e dei giovani e delle comunità locali - ha proseguito Tanzer al WWF - in particolare nei paesi meno sviluppati e negli Stati oceanici di grandi dimensioni. Questo è essenziale per garantire un’economia blu sostenibile. L’energia e lo spirito positivo che abbiamo visto a New York ci ha dato un segnale di ottimismo, ma il tempo scorre, non c’è tempo da perdere e dobbiamo essere tutti coinvolti”
Durante la Giornata Mondiale degli Oceani sono arrivate anche buone notizie dal Messico dove il governo ha sottoscritto un accordo con la Fondazione Leonardo Di Caprio e la Fondazione Carlos Slim per sostenere misure di emergenza per la conservazione degli ultimi esemplari di Vaquita, la focena del Golfo di California . Il nome 'Vaquita' deriva dallo spagnolo e significa 'piccola vacca' a causa della classica forma della Focena, robusta e ricurva a forma concava quando viene vista di profilo. Secondo il WWF rimangono appena 30 esemplari in tutto il mondo, concentrati nelle acque del Golfo del Messico e del Golfo della California. Il 90% della specie si è ridotto negli ultimi 6 anni per le catture accidentali legate alla pesca di un’altra specie ittica bersaglio, il totoaba. L’accordo raggiunto prevede un divieto permanente sull’utilizzo delle reti da pesca, la principale causa di morte per queste piccole focene, e il recupero di tutte le reti "fantasma" abbandonate o perse, nonché lo sviluppo di nuovi strumenti e tecniche di pesca per consentire alle comunità locali di riprendere attività di pesca legali e sostenibili. Misure da attuare immediatamente e che, secondo il WWF sono imperative per prevenire l'estinzione delle vaquita.