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14/07/2017 - Articoli, Notizie

Un Mediterraneo pieno di plastica: nuovo rapporto di Greenpeace

Un Mediterraneo pieno di plastica: nuovo rapporto di Greenpeace
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Secondo Greenpeace durante il 2015 "la produzione mondiale di materiali di plastica è stata pari a 269 milioni di tonnellate, con la Cina come primo produttore al mondo (27,8 per cento), seguita dall’Europa (18,5 per cento) e dai Paesi del Nord America (NAFTA) (8,5 per cento)".

Ogni anno Greenpeace pubblica un rapporto sulla presenza e gli impatti dei rifiuti di plastica presenti nel Mediterraneo che potete trovare in versione integrale cliccando qui. Nelle prossime settimane riporteremo alcuni dei dati pubblicati da Greepeace per sottolineare l'importanza e la gravità del fenomeno dell'inquinamento degli oceani e dei mari causato dalla plastica.

Secondo Greenpeace durante il 2015 "la produzione mondiale di materiali di plastica è stata pari a 269 milioni di tonnellate, con la Cina come primo produttore al mondo (27,8 per cento), seguita dall’Europa (18,5 per cento) e dai Paesi del Nord America (NAFTA) (8,5 per cento)".  Nello stesso periodo in Europa la domanda di questo materiale ha raggiunto il 49 milioni di tonnellate di cui il 39,9% è stato utilizzato solo per la produzione di packaging. 

Alcune ricerche citate nel rapporto mostrano dei numeri davvero speventosi. Infatti sarebbero di plastica il 90% dei rifiuti presenti in spiaggia e  i materiali di plastica rappresentano il 60-80 % di tutti i rifiuti marini. Secondo un modello teorico riportato dal rapporto "si stima che ci siano oltre 5250 miliardi di pezzi di rifiuti di plastica del peso di 268.940 tonnellate che galleggiano in mare, escludendo quelli presenti sui fondali o sulle spiagge (Eriksen et al., 2014)". Inoltre alcuni recenti ricerche hanno stimato quantitativi più alti, che toccano più di 50 mila miliardi di pezzi di plastica (van Sebille et al., 2015). 

La produzione massiva di plastica è iniziata durante gli anni '50 dello scorso secolo e, da allora, è sempre aumentata tuttavia, come sottolinea il rapporto, anche questo materiale 'leggero e conveniente' ha molti svantaggi tra i quali lo smaltimento. Infatti "la plastica scartata può finire nelle discariche, può essere incenerita o riciclata, ma una parte finisce nei corsi d’acqua e in mare attraverso la rete fognaria, gli scarichi, durante il trasporto verso le discariche, o tramite la fuoriuscita accidentale dalle navi e dagli impianti di trattamento delle acque reflue". Oppure come vieni specificato dalla ricerca di Derraik del 2002 la plastica viene gettata in mare con le conseguenze che tutti conociamo ovvero la diffusione in tutti i mari del mondo di plastica e derivati, presenti anche nella colonna d'acqua e sepolti anche sotto i sedimenti marini.

 

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