14/04/2017 - Articoli, Notizie
Come nasce il Mare in 3d? Intervista al biologo Andrea Molinari
Il mare in 3d è un progetto finanziato da Costa Crociere Foundation che vede la partecipazione di Scuola di Robotica e della cooperativa RSTA. Oggi abbiamo intervistato il biologo Andrea Molinari, promoter del progetto e responsabile per RSTA.
Il mare in 3d è un progetto finanziato da Costa Crociere Foundation che vede la partecipazione di Scuola di Robotica e la cooperativa RSTA, oggi abbiamo intervistato il biologo Andrea Molinari, promoter del progetto e responsabile per la cooperativa.
Andrea parliamo della vostra cooperativa, RSTA. Di cosa si occupa e quali sono i principali obiettivi?
RSTA è una cooperativa di produzione lavoro e di servizi. Al suo interno cooperano specialisti di vari ambiti che vanno dalla biologia alla geologia. Si tratta di una cooperativa abbastanza longeva in quanto nasce verso la fine degli anni settanta. Il nostro principale obiettivo è il monitoraggio dell'ambiente, sia terrestre che marino e portiamo avanti questo compito attraverso indagini legate al mondo della pesca oltre alle attività di sensibilizzazione che promuoviamo attraverso l'educazione ambientale nelle scuole. Attualmente la nostra cooperativa è composta da dodici soci e, la maggior parte di questi, opera esclusivamente per la società inoltre facciamo parte del consorzio 'Osservatorio ligure pesca ambiente' che condivide con noi gli stessi obiettivi ma cerca di raggruppare le varie strutture per coordinare il lavoro. Questo consorzio si occupa, insieme a Costa Foundation, del progetto 'Rotta verso un mare più blu' che si interseca con 'Il mare in 3d'.
Raccontami qualcosa di questo progetto?
Verso la fine degli anni novanta e durante la prima decade degli anni duemila l'Osservatorio ligure pesca ambiente ha sviluppato, insieme alla Regione Liguria, alcuni progetti legati alla tematica del 'marine litter' ovvero alla dispersione dei rifiuti in mare. Questi progetti nascono dal rapporto con i pescatori, sia professionisti che amatoriali, e dal problema dei rifiuti sui fondali. infatti grazie proprio al rapporto con questi ci siamo resi conto dell'enormità di questo problema spesso causato proprio dalle reti. I rifiuti abbandonati in mare spesso sono rilasciati dall'uomo direttamente in mare tuttavia la maggior parte arriva dall'entroterra e dai litorali. Da questa consapevolezza nacque il progetto 'Mare pulito' che si poneva come obiettivo la sensibilizzazione delle comunità locali, dei pescatori e dei turisti attraverso la creazione e la sponsorizzazione di vari itinerari che percorrevano la costa ligure e cercavano di promuovere questi temi. Oltre a questo si collaborava con i pescatori per compilare delle schede di dati sui rifiuti che portavano alla compilazione di tabelle dati.
E come si arriva al progetto il mare in 3d?
Inizialmente il progetto nacque con un altro obiettivo infatti prevedeva la creazione di barriere artificiali, ovvero delle scogliere sommerse da posizionare sui fondali sabbiosi nei quali c'è poca produttività. Queste barriere avrebbero dovuto essere immerse e avrebbero dovuto aiutare la bio massa a crescere alimentando l'ambiente circostante e producendo sostanzialmente nuova fauna ittica. Inoltre queste barriere avrebbero funzionato contro la pesca a strascico siccome questa risulta dannosa quando viene fatta sotto i cinquanta metri di profondità e spesso i pescatori pescano a quelle quote. L'idea iniziale era pertanto creare questi supporti attrverso il riciclo dei materiali attrverso ilriciclo dei materiali recuperati in mare. Con la mediazione del comitato scientifico di Costa Foundation, che aveva sollevato dei dubbi sulla fattibilità, siamo giunti al progetto attuale dove utilizziamo le plastiche riciclate recuperate sule spiagge e abbandonate per riciclarle e destinarle a diversi obiettivi.
Puoi illustrarci questi obiettivi?
Il primo di questi obiettivi prevede la creazione di kit didattici da regalare alle scuole. Gli studenti della scuola elementare, attraverso gli stencil che si trovano all'interno del kit, possono riprodurre degli ambienti marini e, usando delle schede didattiche che noi creiamo, possono studiare l'ambiente marino con metodi interattivi. Inoltre questi kit vengono prodotti con materiali di recupero e stampati in 3d. Il secondo obiettivo prevede l'utilizzo di materiali di recupero per creare oggetti da utilizzare con persone ipovedenti per permettere a questi di utilizzare il tatto per identificare vari oggetti o organismi che si trovano vicino alla costa ligure, penso ai coralli o ai cavallucci marini oppure alle anfore che si trovano sotto l'isola della Gallinara. Infine prevediamo di creare degli oggetti che verranno utilizzati nell'ambito del progetto 'salto nel blu' e che hanno come obiettivo la creazione di percorsi snorkeling nel ponente ligure. Questi oggetti andranno a creare anche le boe che delimiteranno questi percorsi.
Gianluca Pedemonte