03/05/2017 - Articoli, Notizie
Clean Seas: anche l'Italia aderirà al progetto delle Nazioni Unite
Clean Seas è una campagna lanciata dall'Unep per eliminare le principali fonti di rifiuti marini e spingere i governi ad introdurre politiche di riduzione dell'utilizzo della plastica 'usa e getta'.
Durante l’Economist World Ocean Summit, tenutosi a Bali a febbraio 2017, l’United Nations environment programme (Unep) ha lanciato la campagna mondiale CleanSeas per eliminare le principali fonti di rifiuti marini, come le microplastiche nei cosmetici e l’eccessivo utilizzo della plastica usa e getta, entro il 2022.
La campagna spinge i governi ad introdurre politiche di riduzione dell'utilizzo della plastica e si rivolge alle industrie perché diminuiscano gli imballaggi in plastica e riprogettino i prodotti che ne fanno uso. Inoltre il progetto si propone di indurre i consumatori a cambiare le abitudini sull’“usa e getta”. Come abbiamo già raccontato più volte ogni anno più di otto milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, danneggiando la fauna marina, la pesca, il turismo e causando enormi danni agli ecosistemi marini.
I primi paesi ad aderire a questa campagna sono stati Indonesia, Belgio, Francia, Grenada, Norvegia, Panama, Santa Lucia e Sierra Leone, Costa Rica e Uruguay e, prossimamente, anche l'Italia si unirà a questa iniziativa promossa dall’Unep, il programma dell’Onu per l’Ambiente. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti durante un workshop alla Farnesina, tenutosi lo scorso aprile e dedicato all’inquinamento marino, uno dei temi del G7 Ambiente che si terrà dal 10 al 12 giugno a Bologna. “Mari e oceani – scrive il ministro in un comunicato – rappresentano una fondamentale risorsa per la vita sul nostro pianeta. Purtroppo, il loro stato di salute è seriamente minacciato dal fenomeno marine litter, ormai riconosciuto come una delle principali minacce agli ecosistemi marini”.
L'Italia è sempre stata all'avanguardia nella legislazione contro la plastica usa e getta non biodegradibile e dal 2012 gli shopper non compostabili sono stati messi al bando, anche se la produzione illegale non è stata ancora stroncata, ma tuttora ci troviamo al terzo posto come inquinatori, dopo Turchia e Spagna. “L’Italia – ha aggiunto Galletti nel comunicato – è da sempre fortemente impegnata a prevenire, ridurre e assicurare una corretta ed efficace gestione del marine litter: continuerà il suo impegno a livello mondiale, sia come Presidente del G7 quest’anno che in altri contesti internazionali, per contrastare tale minaccia”.
Alcuni dei progetti proposti dai paesi aderenti sono molto interessanti e mirano a invertire il trend globale: l'Indonesia per esempio si è impegnata a tagliare i suoi rifiuti marini del 70 % entro il 2025 mentre l’Uruguay tasserà i sacchetti di plastica monouso entro la fine dell’anno e il Costa Rica prenderà misure per ridurre drasticamente la plastica monouso attraverso una migliore gestione dei rifiuti e campagne comunicative.
L'Italia, secondo quanto riporta il quotidiano Repubblica, promuoverà il progetto 'Sea Sweeper', un sistema di reti di nylon fisse che dovrebbero formare una barriera galleggiante alla foce dei fiumi per intercettare i rifiuti di plastica senza interferire con l'ecosistema fluviale e con il passaggio della fauna. L'80% delle 731 tonnellate di rifiuti di plastica che ogni giorno finiscono nel Mediterraneo viene trasportato dai fiumi pertanto si spera di abbattere questa invasione grazie a questo progetto.